REVIEWS >>>
L’ennesimo progetto collaterale dell’iperattivo Amaury Cambuzat, che produce e diventà altra metà, del duo Oslo Tapes (con)diviso con Marco Campitelli (The Marigold). Diciamolo subito l’esordio degli Oslo Tapes è disco doloroso, irrespirabile, reiterato, avanguardista alla radice, compiuto anche grazie alla partecipazione di musicisti già orbitanti attorno alla DeAmbula come i cari Nicola Manzan e Gioele “Herself” Valenti, oltre a Luca Di Bucchianico, Francesco D’Elia e Stefano Venturini (tra gli altri). Cantato quasi per intiero in italiano e arricchito da un titolo bellissimo, l’album si muove per circa un’ora tra oscuri meandri d’anima e psiche, come nella lunga ossessione post-rock di ‘Imprinting’, incontaminato esorcismo dell’inquietudine da tramandare ai posteri, per poi nella seconda parte farsi ammaliante, avvolgente, sciamanico, semi-strumentale. Denso come lava. Testimonianza di superiorità. [****1/2] Emanuele Tamagnini
NERDS ATTAK >>> http://www.nerdsattack.net/?p=43337
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L’album è del tutto convincente, poiché riesce a mantenere una sua forte tensione dall’inizio alla fine, facendo così pensare che sarebbe un vero affronto trasformare questa raccolta nell’ennesima perla dimenticata del panorama musicale italiano. 7
Onda Rock >>> http://www.ondarock.it/recensioni/2013_oslotapes_oslotapes.htm
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La cosa che colpisce immediatamente ascoltando l’album è proprio il superbo lavoro di produzione, lontano anni luce dal tipico prodotto discografico italiano…Oslo Tapes è un lavoro di spessore che gioca tutto su profonde emozioni, lasciando spazio a riflessioni esistenziali nei momenti più intimi. La cupezza degli altri brani riflette un’anima inquieta che sta continuamente cercando delle risposte. Queste sfaccettature contribuiscono a fare di Oslo Tapes un piccolo gioiello. Non solo: l’album è anche la dimostrazione di come si possa fare musica di qualità che può benissimo essere esportata fuori dell’Italia.
RockShock >>> http://www.rockshock.it/recensione-oslo-tapes-oslo-tapes-un-cuore-in-pasto-a-pesci-con-teste-di-cane/
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In un passato/presente è accaduto qualcosa che molti speravano, ma che in pochi pensavano potesse accadere. Marco Campitelli già frontman dei The Marigold, mette insieme da bravo “Stalker” (celeberrima guida per vocazione non per scelta), con la preziosa collaborazione e produzione di Amaury Cambuzat (Ulan Bator e Faust), alcuni musicisti già legati al roster dell’etichetta abruzzese De Ambula Records con altri, legati non solo da una significativa amicizia, ma accumunati anche dalla grande voglia di mettere in musica visionari luoghi incantati. Nasce cosi il progetto Oslo Tapes, quattro giorni di registrazione per il loro primo album e tanti nomi (tra cui Manzan, Valenti, D’Elia, Angelucci), che visti in un sol colpo rendono già l’idea di ciò che sarà l’ascolto del loro lavoro. Un viaggio all’interno di una “zona” proibita e misteriosa, che ha nel suo cuore molteplici identità, ognuna delle quali regalerà di sicuro spunti di riflessione per condurci alla ricercata complessità emotiva, qualora esista.
Stordisco >>> http://stordisco.blogspot.it/2013/02/oslo-tapes-un-cuore-in-pasto-pesci-con.html#.USN6pmca-WZ
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Undici brani post rock estremamente suggestivi e d’atmosfera, impreziositi da liriche in parte in italiano ed in parte in francese, che potrebbero essere la perfetta colonna sonora per un viaggio nel nord europa, attraverso quelle terre gelide ed affascinanti raffigurate nell’azzeccata cover. Un disco sincero e che sfugge alle facili etichette, nel quale tutti gli artisti coinvolti hanno saputo dare un contributo significativo alla causa.
Do You Realize.it >>> http://doyourealize.it/recensioni/madeinitaly/11577-oslo-tapes-2013-oslo-tapes-un-cuore-in-pasto-a-pesci-con-teste-di-cane.html
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Della serie: Musicisti nostrani crescono! … con grandissimo talento ed un grado di maturità impensabile, pieni di capacità ed estro quindi non ci troviamo di fronte a semplici esordienti che si buttano su una esperienza per loro nuova…
Artists & Bands >>> http://www.artistsandbands.org/ver2/recensioni/recensioni-album/5026-oslo-tapes-oslo-tapes
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Sperimentale ed evocativo il disco non ha mai tempi morti, grazie a continue stimolazioni noise e a chitarre vibranti in salsa shoegaze che dominano autorevolmente la scena. Davvero nessun passo falso tra i numerosi momenti di implosione sonora (Nove illusioni tra le altre) e altri ipnotico/psichedelici (Marea), fino ai frangenti dark noise di matrice velvettiana.
La Scena.it >>> http://www.lascena.it/nuovo/recensione.php?id=1333
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E’ talmente varia la natura musicale di Oslo Tapes che la catalogazione, non troppo necessaria, finisce per diventare impossibile. Del resto è più nei testi – italiani, inglesi e francesi – che si percepisce l’avvicinamento, in quella scelta di sguardi che arrivano all’orizzonte fino a perdersi. E’ un disco che sa molto poco d’Italia e tra le uscite musicali di questa primavera che stenta ad arrivare, sembra guardare geograficamente un po’ più a nord non solo nel titolo.
Sound Magazine.it >>> http://www.soundmagazine.it/blog/2013/04/19/oslo-tapes-di-oslo-tapes/
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Un lavoro quindi di grande forza e intensità, caratterizzato da una dispersione iniziale, da un’accattivante entropia che nell’evolversi degli ascolti dipana la sua matassa e pian piano si riordina da sé. E vista l’indubbia qualità di questo progetto…+ intervista
Mola Mola Webzine >>> http://www.molamola.it/index.php/component/content/article/4-dischi/1070-oslo-tapes-qun-cuore-in-pasto-a-pesci-con-teste-di-caneq-recensione–intervista-.html
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A capo alla produzione artistica degli Oslo Tapes ci sono infatti l’italianissimo Marco Campitelli (The Marigold) e il francese Amaury Cambuzat (Ulan Bator), e che un certo french touch sia il filtro catalizzatore dell’intero album è in parte deducibile sia dal titolo di alcuni brani come « Impasse », « Les élites en flammes », « Crocifissione privée», sia dal mixaggio e mastering delle melodie.
Rock Action >>> http://www.rockaction.it/e107_plugins/content/content.php?content.1671
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Gli Oslo Tapes hanno una personalità spiccata e il disco è un lavoro da ascoltare con estrema attenzione, per le sue particolari atmosfere evocative.
Shuffle >>> http://www.shuffle-mag.com/albums/oslo-tapes-un-cuore-in-pasto-a-pesci-con-teste-di-cane
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L’asse centrale dell’omonimo lavoro degli Oslo Tapes poggia sulla ricerca di qualcosa di diverso senza renderlo inascoltabile, armonie ed arrangiamenti ricercati che presentano un gusto amaro e dolce allo stesso tempo fruibile tramite un ascolto di certo non disinteressato ma nemmeno asfissiante.
RockGarage.it >>> http://www.rockgarage.it/?p=18529
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Impercettibili vibrazioni mandano in affanno il cervello.
Era tanto tempo che non mi caricavo di tanta fragilità mentale, Oslo Tapes suona come un ipnotico gioco di prestigio in una serata di pioggia, un progetto molto importante per la sperimentazione musicale tricolore, qualcosa che riesce a smuovere le menti della gente.
Rockambula >>> http://www.rockambula.com/oslo-tapes-un-cuore-in-pasto-a-pesci-con-teste-di-cane/
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Feroci ed allegorici sin dal titolo di questo primo lavoro, graffianti come le distorsioni e gli stridii che si insinuano tra le pieghe di un racconto crudo, sferzante. Progetto nato a coronamento di un rapporto professionale ormai divenuto vera e propria amicizia tra Campitelli e Cambuzat, Oslo Tapes si rivela così, ascolto dopo ascolto, un esperimento musicale di grande interesse.
Son of Marketing >>> http://www.sonofmarketing.it/oslo-tapes-un-cuore-in-pasto-a-pesci-con-teste-di-cane-oslo-tapes/#
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Musica per spaziare, barcollare e tornare ancora più in fondo a se stessi.
Lost HighWays >>> http://www.losthighways.it/2013/02/26/st-oslo-tapes/
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Ciò che rende il lavoro affascinante e degno di ascolto è proprio riuscire a unire perfettamente un cantato in italiano con suoni avant rock/ sperimentali che difficilmente si legano alla nostra lingua rendendo i brani omogeneei, definiti e per nulla incerti.
Un disco che si pone come una perla silenziosa di questo 2013. Voto: 7,5
Osservatori Esterni.it >>> http://www.osservatoriesterni.it/novita/oslo-tapes-un-cuore-in-pasto-a-pesci-con-teste-di-cane
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Mi approccio come tra ghiacci polari a questo disco, così geometrico nei suoi spigoli sonori e freddo e oscuro nella ricerca sperimentale di un noise che è pure mille altre cose. Perché il suono asciutto e metallico quasi fosse violenza estratta dagli strumenti diventa di volta in volta il paesaggio lunare di un secco recitativo (“Attraversando”), la ballata di cosmica dolcezza (“Distanze”), il rumore e il riverbero assieme di un sentimento profondo nel brano migliore (“Imprinting”). Mi muovo tra le tracce sospinta da un umore variabile, che la musica asseconda e comprime in sensazioni da millesimi di secondo, e la musica è bella, tra esplosioni atomiche di chitarre in pieno fragore, e la voce che si fa sottile o lucida e si insinua mai invadente
Rockit.it >>> http://www.rockit.it/recensione/21923/oslotapes-oslo-tapes-un-cuore-in-pasto-a-pesci-con-teste-di-cane
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OSLO TAPES sul MUCCHIO.IT – 7
La formula plasmata da Marco Campitelli e Amaury Cambuzat convince proprio laddove è chiamata al compito più difficile: trasmettere all’ascoltatore ricordi così vividi da fargli credere di averli davvero vissuti.
Il Mucchio >>> http://ilmucchio.it/recensioni/musica/oslo-tapes/
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Oslo Tapes è l’ultima incarnazione dell’artista Marco Campitelli (the Marigold) che, con l’afflato di Amaury Cambuzat ed una pletora di collaboratori sonici…Il suono totale di questo disco si dedica alla tensione longitudinale che come un filo di acciaio, di una lama.
Shiver Webzine >>> http://www.shiverwebzine.com/2013/03/12/oslo-tapes-oslo-tapes-un-cuore-in-pasto-a-pesci-con-teste-di-cane-2013-deambula-records/
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Difficile, poliedrico, cupo e poetico il lavoro degli Oslo Tapes…Per circa un’ora l’album ci accompagna tra i risvolti oscuri dell’anima e della mente come in una lunga ossessione, un’inquietudine da esorcizzare attraverso la musica.
KdCobain.it >>> http://kdcobain.it/tutte-le-recensioni/441-oslo-tapes-un-cuore-in-pasto-a-pesci-con-teste-di-cane-recensione-.html
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Un disco dal respiro profondamente europeo questo esordio degli Oslo Tapes a cominciare dalla splendida immagine di copertina con sentiti ringraziamenti alla magia dell’Islanda. E dietro a questa sigla che sa tanto di disco free jazz si nascondono le personalità di Marco Campitelli ed Amaury Cambuzat……Un disco altresì che potrebbe essere la cosa più lucida e matura di Marco Campitelli: molto saggia ma ancor più coraggiosa la sua scelta di mollare per un pò le sonorità collaudate dei Marigold, che cominciavano forse a stargli un pò strette, per abbracciare un suono più aperto ed avanguardistico. Il risultato finale premia entrambi quindi, per un disco non di quelli da consigliare a scatola chiusa ma solo per menti aperte e fuori dagli schemi abituali.
Distorsioni.net >>> http://www.distorsioni.net/canali/dischi/oslo-tapes-un-cuore-in-pasto-a-pesci-con-teste-di-cane
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Sonorità fredde e quasi “nordiche”,se volessimo trovare una continuità col nome scelto dai creatori di questo progetto, a cui si accompagnano testi immediati ma significativi, che ben si adattano alla particolare struttura musicale dei pezzi….L’idea è che se un album di esordio riesce ad essere così maturo, potremmo già sperare in un ritorno.
Indie-Roccia.it >>> http://www.indie-roccia.it/recensioni_look.php?id=1585
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Questo omonimo album di debutto di Oslo Tapes si rivela essere molto convincente, capace di mantenere una alta la tensione fino alla fine, scrivendo delle regole di schizofrenia musicale tutte proprie e scavalcando generi e definizioni….Un progetto ambizioso e difficile, ma che non può che strappare un plauso.
Roar Magazine >>> http://www.roarmagazine.it/musica/oslo-tapes-recensione-album.html
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Il y a ce même appétit d’exploration et d’expérimentation au sein d’un rock tendu et chaotique. Epoque oblige, Oslo Tapes est moins influencé par le punk des années 70 que par la noise, le hardcore ou le post-rock des années 90. Cela donne une musique parfois violente avec des guitares en forme de poil à gratter (Les élites en flamme, Attraversando) ou un violon psychotique sur une basse lourde (Algue) mais pas seulement : Elogio dissipe les orages et tend à retrouver une belle fluidité atmosphérique. Impriting qui résume à lui-seul – et en 9′ -, l’art de Oslo Tapes pour nous perdre dans les méandres d’un (post) rock bouillonnant. (3/5)
(FR) Benzine Magazine >>> http://www.benzinemag.net/2013/05/03/chroniques-express-100/
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