Lost HighWays.it Che sia il primo passo di Cambuzat verso movenze e scelte più “colte” non lo sappiamo, fatto sta che ascoltare ogni disco che porti la sua firma continua ad essere un’esperienza di entusiasmo
In your eyes .com Amaury Cambuzat ci propone un lavoro tanto bizzarro quanto interessante. Nonostante l’assenza del supporto video, il disco convince e conquista. Le canzoni sono spesso brevissime, poche volte di lunghezza “normale”, raramente decisamente ampie. Qualità comune a tutte è, però, quella di riuscire ad essere complete e in grado di evocare pensieri e immagini. Possiamo intravedere echi alla Faust, alla Swans e, in generale, sonorità mitteleuropee, dietro a questi 13 pezzi (ma tutto ciò non disturba, non è mai eccessivo). The Sorcerer risulta esser un lavoro fresco, originale ed evocativo: buon ascolto.
Rockit.it Art rock tecnologico, redivivo, o collage espressionista. Autorevole autore, traccia importante.
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Cambuzat, quindi, merita ancora una volta di essere applaudito, anche per la capacità di dare un’identità ben precisa ad un lavoro che esce di molto dai territori entro i quali il musicista è abituato a operare.
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Amaury ci stupisce ancora una volta e segna una ulteriore nota al suo “Piano infinito”.
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Un album pieno di intuizioni sonore acutissime, ma un lavoro in cui queste intuizioni vengono portate a piena evoluzione, costituito com’é da composizioni e non da transitorie jam, ognuna da scoprire lentamente.
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Cambuzat non esita un momento a liberare la propria vena evocativo-inquietante, collezionando nei quarantasette minuti del disco aperture strumentali che simulano lo shoegaze (South-Seas), citano il kraut sfilacciato dei primi Faust (Palm Trees), abbracciano un ambient onomatopeica ai confini con la psichedelia (Tropical Waves, La nuit), cedono alle inevitabili fascinazioni percussive (Voodoo Doll). Un lavoro da certosino che più che seguire pedissequamente le immagini a loro si ispira, compenetrando nella giusta maniera audio e video.
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Dopo l’ascolto possiamo promuovere Amaury Cambuzat e apprezzarne il primo lavoro da solista, pieno di fascino e sincero entusiasmo per le suggestione che intende produrre.
Cambuzat non esita un momento a liberare la propria vena evocativo-inquietante, collezionando nei quarantasette minuti del disco aperture strumentali che simulano lo shoegaze (South-Seas), citano il kraut sfilacciato dei primi Faust (Palm Trees), abbracciano un ambient onomatopeica ai confini con la psichedelia (Tropical Waves, La nuit), cedono alle inevitabili fascinazioni percussive (Voodoo Doll). Un lavoro da certosino che più che seguire pedissequamente le immagini a loro si ispira, compenetrando nella giusta maniera audio e video.
Un Paradiso Tragico: intervista ad AMAURY CAMBUZAT 03 Jan 2011 |
Amaury Cambuzat, divenuto ormai negli anni un vero e proprio guru della scena indie sperimentale europea per merito dei suoi Ulan Bator, con l’ultimo disco The Sorcerer, lavoro colto ed … interview on Lost HighWays.it
Abbiamo scambiato quattro chiacchiere con Amaury Cambuzat, inarrestabile leader degli Ulan Bator, uscito da poco con lo strepitoso “The Sorcerer”, trasposizione musicale del capolavoro del cinema muto “Tabù”. In un italiano perfetto, il buon Cambuzat ci racconta di musica ed etichette indipendenti, scene che nascono e generi che muoiono, download gratuito e underground italiano. Non resta che augurarvi una buona lettura… interview on Osservatori Esterni.it.it
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